Questione di cambiamento
Questo periodo di “domiciliari festivi” mi ha donato un po’ di tempo da dedicare alla lettura.
Ho avuto modo di poter riprendere quella STORIA della fotografia che già conoscevo ma che per mio difetto avevo in parte seppellito tra mille altri pensieri. Ho sempre avuto una dote innata nell’assimilare in modo diretto e stabile i concetti, ma un’altrettanto innata dote nel non riuscire a ricordare nomi e date. Ho riletto i passi fondamentali di una storia relativamente giovane, ma non per questo banale, anzi… La Fotografia ha ricoperto ruoli ben diversi a seconda delle scoperte tecniche o dei periodi storico-politico-sociologici che si è trovata ad affrontare.
Siamo indiscutibilmente di fronte all’ennesimo cambiamento. Quelli che sono stati fino ad oggi i canoni della fotografia e della figura del fotografo stanno cambiando.
L’avvento dei social network e di una tecnologia alla portata di tutti ha tramutato la fotografia in una “lingua”, in un modo di comunicare riconosciuto dalla massa, distaccandola sempre più dal ruolo più serioso ed elitario della “professione”. La mole di immagini che ogni giorno vengono scattate e condivise è enorme, diventa pertanto sempre più difficile fare una distinzione tra ciò che sia “buono”, di “valore”, etc…
Ma è veramente così necessario fare delle distinzioni?
È analizzando la storia della fotografia che si può notare con facilità come sia accaduto più volte che un certo tipo di “fotografia”, fino a quel momento considerata “canonica”, fosse sull’orlo di una crisi e quindi votata al cambiamento. Certo, analizzando le cose con il senno di poi risulta molto più facile capire come quel “cambiamento” abbia modificato il modo di concepire la fotografia e di conseguenza verso quale strada si sia evoluta, ben più difficile è prevedere il futuro, ma sono sempre più convinto che la fotografia stia per avere l’ennesima nuova vita.
Ecco… in questi giorni mi sto domandando dove stia andando la fotografia? Ci sono segnali che fanno intuire quale strada si debba percorrere? Ci sono indizi nella storia che possono agevolare il presente e prevedere il futuro?
Vi piacerebbe avessi trovato una risposta. Di sicuro lo scatto perfetto non ha più il suo “potere”. Tecnica e qualità possono ancora fare la differenza a livello professionale quando un committente richiede nello specifico una determinata immagine (ad esempio pubblicitaria), ma basta aprire Instagram per constatare che ogni giorno milioni di ottime immagini vengono postate da amatori e fotografi improvvisati. E aimè, queste ottime immagini non hanno che la miliardesima parte di quell’attenzione che avrebbero avuto in passato.
A mio avviso ciò che conterà sarà sempre e di più avere qualcosa da dire e saperlo dire in modo originale e profondo. Quando un sentimento è vero e la persona che lo esprime è altrettanto onesta con il suo interlocutore ciò che viene trasmesso ha una forza maggiore. Per questo motivo stanno tornando “di moda” i ritratti all’antica. Quei ritratti singoli, stampati, che racchiudono l’essenza in una frazione di secondo regalando l’immortalità a un momento che nell’esatto istante in cui stiamo guardando la foto è già “passato”.
Originalità e sincerità a livello artistico anche quando si affrontano temi concettuali e astratti.
Questo, a mio avviso, è ciò che farà la differenza.
Ma è un momento di transizione e specie per chi fa della fotografia la sua fonte di guadagno non sarà facile rinnovarsi, adattarsi e affrontare un nuovo cammino.
E tu come la pensi?
Foto in alto di Sara – Foto in basso mia.