Storia di un fotografo amatoriale

L’altro giorno ho fatto una lunga chiacchierata con un fotografo super professionista e dalla discussione è venuto fuori un divertente quadro riguardante i milioni di fotografi amatoriali presenti in Italia con l’avvento del digitale. Che la fotografia sia entrata di prepotenza nelle nostre vite dopo che per anni aveva fatto incazzare “fantozziani” papà alle prese con rullini male inseriti e il conseguente “ricordo delle vacanze” andato a farsi benedire, è un dato di fatto. Lo confermano i sondaggi, le stime, le foto postate sui vari social network e siti personali nati come funghi.

C’è però una differenza di aspettative abissale tra chi comprava un’analogica ieri (e si limitava a fotografare momenti salienti della PROPRIA vita privata) e chi compra una digitale oggi.

Da professionista, ma anche da amatore, posso dire che ciò che io e il mio amico abbiamo pensato di racchiudere nella parte qui sotto è SOPRATTUTTO UN MONITO verso chi inizia a far foto per divertimento. Un modo per ribadire il concetto che “LA STORIA INSEGNA A NON RIPETERE GLI STESSI ERRORI”… Ecco perché ci è parso simpatico riportare il tutto come “Storia di UN fotografo amatoriale” e non come “Storia DEL fotografo amatoriale”. Non ci piace e non è giusto generalizzare.

Prima di leggere ecco due consigli per venirne fuori alla grande:
A) – Non essere precipitoso nelle scelte;
B) – Il “modello” o la “marca” non sono elementi fondamentali per la riuscita di ottime foto. Fottitene di essere al passo con le mode e di spendere soldi inutilmente;
C) – Impara le regole fondamentali e apprendi la fotografia nel suo profondo: cultura, ci vuole cultura;
D) – Evita di farti trascinare dai giudizi di amici e amiche che non conoscono la fotografia ma giudicano a “spanne” e con “diversi criteri”;
E) – C’è differenza tra lavoro e divertimento. Questa differenza vale per tutti i lavori e per tutte le passioni. Valuta bene le due cose perché potresti pentirtene;
F) – Non dimenticare il motivo per cui hai iniziato a fare foto.

Ps, visto che per il post precedente su come scegliere il “Workshop giusto” qualcuno si è sentito chiamato in causa nonostante non avessi preso nessuno (in modo specifico) come riferimento, in questo caso voglio tagliare la testa al toro dicendo che in parte in questa descrizione mi ci rivedo anche io… Non tanto nei passaggi iniziali poiché la fotografia fa parte della mia professione e non ho di certo voglia di smettere… ma perché delle volte mi capita di fare tantissimo per passione in quel poco tempo libero che mi rimane e mi rendo conto che inevitabilmente trascuro parecchie cose importanti. Riflettendo su quale sia la cosa giusta non mi resta che trovare una risposta:……………… “continuare a far foto (uahhhh ah ah ah… risata satanica)” 😉

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~ di messaggisofisticati su 09/12/2013.

9 Risposte to “Storia di un fotografo amatoriale”

  1. manca solo l’ apertura della pagina FB con la scritta “photograper” ed è completo!
    Lo posso pubblicare sul mio blog? Nei giorni scorsi avevo fatto un articolo simile
    http://beppeiaf.altervista.org/blog/professionisti-vs-fotoamatori/

  2. leggere il tuo blog è come parlare con un amico di fotografia … diretto, semplice e vicino a molte realtà, o presunte tali …

  3. Rispondo con un po’ di ritardo perché non ho avuto tempo prima, però avevo già letto la discussione…

    Io credo che mi fermerò al punto 1 😛
    Mi piace fare le foto per immortalare i luoghi che visito. Non mi piace e non sono capace di fotografare le persone e nemmeno mi interessa.
    Adoro ammirare le fotografie altrui ed emozionarmi per un ritratto, un paesaggio, uno still life: c’è chi è capace di trasmettere emozioni con ogni tipo di immagine (ad oguno la sua).

    Però l’account Flickr l’ho aperto e mi piace mettere on line le foto che mi piacciono di più tra quelle che ho fatto. E adoro cercare foto di altri utenti scattare negli stessi luoghi dove sono stata anche io…
    Mi sto facendo una bella gallery di “preferiti” ma non peccherò mai di presunzione e i punti dopo l’1 non mi interessano!

  4. Ahah lo dico sempre anch’io. Ottimo articolo. Spesso vengo tacciato di essere arrogante e presuntuoso. ma fa parte del gioco. In bocca al lupo.

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